top of page

Museo del Parco Minerario Regionale

Il Museo del Parco Minerario regionale della Regione Valle d'Aosta è stato realizzato grazie alla partecipazione al Progetto Europeo“Mi.Mo. – Mines de Montagne. Sauvegarde et valorisation touristique du patrimoine minier de montagne”, sotto la misura Interreg ALCOTRA.



Nello specifico, il PROGETTO DI MUSEALIZZAZIONE DEL SITO MINERARIO DI COGNE DI ALLESTIMENTO E MUSEALIZZAZIONE DEL PARCO MINERARIO REGIONALE, è il progetto di ristrutturazione e adeguamento degli edifici che originariamente facevano parte del "Villaggio minatori" ed erano adibiti a funzioni produttive e gestionali legate alle attività minerari della Cogne, la società che estraeva il ferro dalle miniere per trasformarlo in acciaio di eccellenti qualità negli stabilimenti di Aosta.

Gli immobili furono già oggetto di lavori di ristrutturazione ed ampliamento e trasformati per attività di tipo convegnistico, espositivo e museale. La distribuzione funzionale è stata completamente capovolta, infatti, la parte museale che prima occupava una sola sala in posizione marginale, ha oggi assunto la funzione fulcro dell'intero comparto, occupando quindi l'edificio principale che si affaccia sulla piazza e gli edifici annessi; l'area convegnistica e polifunzionale è stata spostata nell'ala periferica, pur mantenendo sia le interconnessioni con il museo che l'autonomia funzionale.


Il museo si completa della Stazione benne, importante testimonianza storica che è stata connessa al museo tramite una nuova passerella in acciaio sospesa.


Museo Parco Minerario Regionale di Cogne - Valle d'Aosta

Nel progetto sono stati valutati numerosi aspetti, ritenuti fondamentali per una musealizzazione contemporanea, attenta alle opportunità di sviluppo di molteplici esperienze, anche di tipo interdisciplinare:

  • aspetti ambientali e naturalistici;

  • aspetti geologici, mineralogici, litologici, stratigrafici, strutturali e soprattutto giacimentologici;

  • aspetti di archeologia industriale e tecnologici;

  • aspetti storico-culturali;

  • aspetti turistici.

Il nuovo Museo del Parco Minerario regionale di Cogne ( https://www.minieredicogne.it/it/ ) sviluppa una rete di percorsi tematici, volti a mettere in luce le peculiarità della tradizione mineraria valdostana; per far questo si sono perseguiti criteri oggettivi su cui fondare il progetto, in modo da consentire al visitatore di arricchirsi culturalmente, con la partecipazione a ricostruzioni didattiche di soggetti storici, geologici o di tecnica mineraria in spazi museali, con la partecipazione in prima persona dei visitatori ad attività controllate, per esempio l’esperienza della volata, che rendano suggestiva la visita.


A tal proposito, si identificano i seguenti criteri progettuali.

  • Criterio dell’accessibilità: è probabilmente il criterio più importante. Un’attrazione che voglia essere sostenibile deve, in primo luogo, essere accessibile al maggior pubblico possibile;

  • Criterio della spettacolarità: il criterio della spettacolarità ha quasi altrettanta importanza dell’accessibilità. Non è tanto importante che ogni apparato di archeologia industriale, mineraria, militare o altro, sia funzionante, quanto sembri funzionante. In questo senso la multimedialità ragionata e non indiscriminata, interviene negli ambienti esistenti dando il senso del funzionamento e della vita.

  • Criterio dell’emotività: la particolare categoria dei musei minerari non fa soltanto appello all’interesse dei Visitatori per i processi estrattivi, le tecniche minerarie o l’evoluzione scientifica e tecnologica. C’è una componente oscura che dirige l’interesse verso la miniera, una paura e un sentimento ancestrale: la stessa molla che spinge alla speleologia ma, se si vuole, assistita e generalizzata.

  • Criterio della logicità: Rispetto ai due precedenti criteri, questo può sembrare secondario e poco significativo. L’esperienza museale insegna che non è così: il Visitatore risulta spiazzato da percorsi che non seguono un filo logico.

Un Museo come fulcro di un’esperienza immersiva nella Storia, Geologia, evoluzione dell’attività estrattiva della Valle d’Aosta e tecniche estrattive, la vita dei minatori.

L’insieme delle storie, la dura vita della miniera, gli aspetti sociali e materiali, sono affrontati seguendo un percorso espositivo/esperienziale articolato.

Questo Museo è pensato come alla fondamentale e primaria esperienza da affrontare, per comprendere le ulteriori e più difficoltose esperienze, fisiche e psicologiche, come ad esempio i percorsi interni di visita già fruibili nella Miniera di Costa del Pino.


Questo edificio rappresenta il cuore della musealizzazione del nuovo Museo: partendo dal Parco minerario valdostano, si vivranno esperienze diversificate, che condurranno a scoprire e conoscere la Miniera ed il duro lavoro dei minatori. Terminata questa parte di percorso, i visitatori saranno guidati verso il lungo corridoio che mette in comunicazione con l’edificio 5, destinato alle mostre temporanee e ai convegni, ma prima potranno sperimentare un’altra emozionante parte della nuova musealizzazione.



Con le esperienze vissute nella prima parte del percorso museale il visitatore ha modo di comprendere come si è sviluppata l’attività mineraria e quali tecnologie sono state utilizzate per l’estrazione del minerale; poi, dalla Miniera il minerale parte per un lungo viaggio e così fanno anche i fruitori del Museo, salendo sul trenino, rivivendo l’emozione di quel Viaggio.


In posizione decentrata, esterna al corridoio di collegamento tra edificio 4 e 5, è posizionato il trenino storico, la scelta di integrarlo all’interno del percorso museale senza modificarne la posizione è stata risolta grazie alla chiusura laterale della tettoia esistente. La forma data alla chiusura laterale, oltre a garantire interventi di manutenzione sul lato opposto rispetto al percorso museale, riprende formalmente la sezione di una galleria mineraria. Le dimensioni dell’involucro progettato per il trenino sono volutamente contenute e prive di aperture, solo la testata posizionata a Ovest vede la presenza di una vetrata tale da simulare la fine della galleria.

La chiusura del trenino consente di poter allestire il tunnel, ricreando una galleria mineraria attraverso cui è possibile salire sul trenino, nel locomotore e in alcuni vagoni.


L’idea è quella di realizzare un edificio polifunzionale in grado di raggruppare un maggior numero di possibilità fruitive, coniugandole ad una propria autonomia gestionale.

L’edificio si presta a diversi usi, sia di carattere indipendente, sia dipendenti e correlati alle attività museali; ciò determina maggiore flessibilità e sostenibilità all’intero complesso museale.


L’elemento indicato come bypass è funzionale alla divisione dei flussi dei visitatori all’interno del percorso museale, anche in questo caso, vista la vicinanza con il volume realizzato per il trenino la scelta architettonica è stata quella di riproporre una piccola galleria con le testate vetrate ed il lato lungo completamente cieco.


Per il nuovo Museo minerario, l'inserimento dell’edificio della Stazione Benne nel percorso museale è di primaria importanza, motivo per cui è stato reso fruibile a tutti; questo immobile risulta una fondamentale testimonianza originale di archeologia industriale, conserva ancora macchine e attrezzi e questi spazi trasmettono ancor oggi una grande emozione.


Visto il dislivello presente fra la quota del Museo e quella del piano primo della Stazione, risulta necessario prevedere un nuovo collegamento accessibile, composto da più rampe, che permetta di sviluppare questa nuova connessione funzionale, protetta dalle intemperie e conforme alle varie normative di settore.

A tale scopo è stata pensata la Passerella: un elemento sospeso, poggiante su esili elementi strutturali a terra, costituito da una lunga trave reticolare in acciaio, che consente di realizzare un percorso coperto e protetto al fine di creare il collegamento fisico mancante al resto del museo.

Anche i questo caso si è voluto enfatizzare l'effetto tunnel, prevedendo per le testate la realizzazione di elementi vetrati.

Il rivestimento esterno, in materiale metallico, risponde alla volontà di creare uniformità tra gli elementi architettonici di progetto, in relazione ai materiali e alle tipologie utilizzate nell'intorno.


Percorrendo la passerella ed accedendo all’edifico della Stazione, si ha già la possibilità di cogliere l’originalità di questo stabile: finalmente il minerale, dalla Miniera giungeva al Villaggio Minatori dove veniva scaricato lungo la discenderia, lavorato (arricchito) nella zona della frantumazione, veniva depositato in silos scavati nel cuore della roccia, questi ultimi connessi alla galleria di carreggio, dove il minerale veniva nuovamente caricato in vagoni per riprendere il viaggio verso Aosta





Dal punto di vista architettonico l’Edificio 6 (Benne) risulta indubbiamente uno dei principali fiori all’occhiello del Museo, un esempio di archeologia industriale estremamente evocativo; caratterizzato da una interessante trama di profili d’acciaio a costituire un tralicciato portante per sostenere i carichi della teleferica, risulta chiusa al piano primo da una bella facciata in assi di legno.


L’edificio, che fungeva da stazione di scarico, sembra sospeso nel vuoto, grazie alla fitta serie di esili strutture metalliche. Molto bello anche all’interno, risulta di notevole interesse perché mostra la funzione originaria; qui le benne percorrevano un tragitto sospese su di una rotaia, la giostra delle benne e ripartivano verso il sito di Costa del Pino, dopo aver scaricato il materiale nella discenderia.


L’edificio della Discenderia e Frantumazione caratterizza Moline e il Villaggio Minatori, per le dimensioni e la grande importanza tecnica e industriale: in questi spazi venivano concentrati i grandi macchinari per il trasporto e il trattamento del minerale, con la frantumazione e la separazione tra minerale e inerte.




La visita si svolge seguendo il percorso del minerale, dall’alto verso il basso, seguendo il processo di produzione: dalla Stazione si scende al piano terra, e, attraverso il labirintico intreccio della struttura portante, ci si ricollega ad un sentiero esistente.

Lungo il sentiero sono previsti alcuni punti di osservazione sugli spazi interni, tramite la realizzazione di pedane in acciaio corten; gli ambienti interni verranno illuminati in modo scenografico e riprodotto il rumore assordante generato a quella epoca dalle macchine in funzione.




Il progetto proposto definisce così un itinerario completo ed un'esperienza conoscitiva sempre crescente, mantenendo una fluidità di percorso ed una progressività espositiva che permette di approfondire sempre di più tutti gli aspetti della vita dei minatori, della produzione mineraria, ma anche, più in generale, mostra e rende leggibile la complessità di un sito industriale di grande importanza, dalle peculiarità assolutamente particolari.


Le nuove funzioni definite per i vari edifici del Villaggio Minatori si articolano e si rapportano tra loro in maniera dialettica e non conflittuale, mantenendo i necessari livelli di compartimentazione e sicurezza, senza mai trascurare di rendere accessibile e quindi fruibile, al maggior numero di persone, questa ricchezza storica.


Ciò trova ancor più senso, valutata anche l’importanza storico-architettonica degli immobili del Villaggio Minatori: si tratta di un compendio minerario dotato di edifici industriali, residenziali, per l’ospitalità, ed altri complementari dalle più svariate funzioni, alcuni di grandissimo interesse storico, industriale e tecnologico; questi aspetti, risultano estremamente importanti da valorizzare e nella progettazione si è cercato di renderli leggibili, affinché il museo non appaia una semplice scatola dentro cui guardare, bensì un importante e interessante microcosmo, unico nel suo genere, le cui caratteristiche possano essere vissute e comprese, e nel contempo, possano emozionare.


L’intervento può avere molteplici occasioni di inserirsi nei circuiti turistici già presenti sul territorio e può certamente contribuire alla valorizzazione delle emergenze storiche, architettoniche, geologiche, ambientali e paesaggistiche della zona.




Progetto:


Committente - Comune di Cogne (AO) ( https://www.comune.cogne.ao.it/ ); Regione Valle d'Aosta ( https://www.regione.vda.it/ )

Realizzazione - Anno 2018-2021

Posizione Google Maps


Capofila, Progettazione strutturale, impianti, coordinamento, DL: SERTEC ENGINEERING CONSULTING s.r.l. - Ref. Ing. Gianluca Odetto

Progettazione e DL architettonica: Bicubo architetti - Ref. Bicubo Alessandro Beber e Fabio Bonetti

Progettazione e DL musealizzazione: Arch. Deborah Bruno



Post recenti
bottom of page